Associazione MAI PIU' CERNOBYL

Sede: 20051 Limbiate
Via Pacinotti, 11
Mail: sandroarchetti@hotmail.it
Web: www.maipiucernobyl.it


Per contribuire: C.C.P. n. 35833201 intestato
ASSOCIAZIONE “MAI PIÙ CERNOBYL” – LIMBIATE





I titoli di questa pagina
  • Limbiate, la Cecenia e “I bambini e le bambine di Zarema”
  • Assegnazione del Premio per la Pace 2007 della Regione Lombardia
  • Venerdì 31 agosto, alle ore 19.00 giungeranno a Malpensa
  • presentazione del progetto “A braccia aperte per il Caucaso”





    Limbiate, la Cecenia e “I bambini e le bambine di Zarema”

  • Il giorno 11 agosto è stato ritrovato nei dintorni di Grozny il cadavere barbaramente seviziato e finito a colpi di pistola di Zarema Sadulayeva e di suo marito.

    Zarema oltre che un’amica, era la presidente dell'associazione "Salviamo la generazione" (Spasiom Pokolenje), con cui si stava lavorando per l’accoglienza rivolta alle bambine e ai bambini vittime di mine, disseminate sul territorio ceceno quali tristi eredità dei due recenti conflitti.

    L’ospitalità dei 10 bambini è prevista a partire dal 31 agosto prossimo, a Limbiate (Mb), a cura dell’associazione “MAI PIU’ CERNOBYL” partner dell’associazione Mondo in Cammino che sta conducendo la campagna "Generazione senza mine".

    Ho incontrato numerose volte Rayana (così si faceva chiamare Zarema), non ultima il pomeriggio del 6 aprile us.

    Ricordo che quel giorno, insieme a Massimo Bonfatti, fummo accolti a Grozny, capitale della Cecenia, da una giornata tiepida e soleggiata, dopo che, per ragioni di sicurezza, avevamo attraversato ad una velocità pazzesca, l’Inguscezia e la sua capitale Nazran, dove nella giornata di ieri 17 agosto 2009 un attentato kamikaze alla centrale di polizia a lasciato sul selciato ben 20 morti.

    Di quell’incontro, avvenuto nel ufficio di Zarema, davanti ad un ottimo tè, scrivevo:
    “Ci spostiamo ed andiamo nell’ufficio di Raiana, la responsabile di “Spasiom Pokolenje”; ci racconta storie commoventi, come di quel ragazzo atleta che alcuni mesi fa è rimasto ferito da una mina ed è rimasto ceco, senza mani e sfigurato al volto. Voleva andare via, sparire. La sua ragazza ha insistito: io non ti lascio! Lui ha cercato di scappare, lei l’ha rintracciato. Adesso sono marito e moglie”.

    Purtroppo, a pochi giorni dall’ospitalità dei bambini ceceni, la situazione si è complicata ed è una dura lotta contro il tempo nel tentativo di realizzare il progetto come previsto.

    L’associazione “MAI PIÙ CERNOBYL” di Limbiate, ha quindi deciso di denominare il progetto di ospitalità in via di realizzazione “I bambini e le bambine di Zarema”.

    Ti invito a sottoscrivere l’ “appello di mobilitazione per la Cecenia” promosso dall’associazione MONDO IN CAMMINO, che puoi trovare al link:

    http://www.progettohumus.it/public/forum/index.php?topic=940.0),


    Alessandro Archetti

    Presidente associazione "MAI PIÙ CERNOBYL" per l’accoglienza dei “bambini e delle bambine di Zarema".



    Assegnazione del Premio per la Pace 2007
    della Regione Lombardia all’Associazione “MAI PIU’ CERNOBYL” per il Caucaso di Limbiate

    E’ con estrema soddisfazione che vi annuncio che Lunedì 3 dicembre, alle ore 17.00 presso il teatro Manzoni di Milano, l’associazione “MAI PIU’ CERNOBYL per il Caucaso” di Limbiate (Mi) (www.maipiucernobyl.it), verrà ufficialmente insignita, direttamente dal Presidente della Regione, sig. Roberto Formigoni, del Premio per la Pace anno 2007 istituito da Regione Lombardia ai sensi della Legge Regionale 5 giugno 1989 n. 20 “La Lombardia per la pace e la cooperazione allo sviluppo” con la motivazione per aver promosso “iniziative a favore della convivenza pacifica tra popoli e gruppi di diversa etnia e religione e che abbiano promosso azioni di pace e fratellanza fra i popoli, anche attraverso la realizzazione di studi e ricerche finalizzati alla crescita di una cultura della pace"

    Il Premio per la Pace 2007 all’associazione limbiatese è stato attribuito da una Giuria composta da cinque membri nominati dalla Giunta Regionale, e scelti fra personalità rappresentative di realtà sociali di tipo solidaristico, culturale o ecclesiale, che avessero qualità eminenti di sensibilità e impegno nella promozione della pace e della solidarietà internazionale.

    Sulla base della particolare competenza e della specifica conoscenza ed esperienza pluriennale del mondo della solidarietà internazionale, della cooperazione allo sviluppo, le persone selezionate per far parte della giuria sono state:
    Camille Eid - Giornalista
    Gilberto Bonalumi –Segretario Generale RIAL Emanuele Pinardi - Rappresentante Associazione ONG della Lombardia e membro del COSV
    Piero Bassetti – Esperto Internazionale

    La presidenza della Giuria è stata invece affidata al Delegato del Presidente per il Consolidamento e lo Sviluppo delle Relazioni Internazionali, Roberto Ronza, supportata dalla struttura competente in materia di cooperazione decentrata.

    La candidatura al premio dell’associazione “MAI PIU’ CERNOBYL per il Caucaso” di Limbiate è stata invece proposta dal Consigliere Regionale del Partito Democratico, sig. Pippo Civati, che ha creduto fortemente nelle potenzialità di questi progetti.

    Si tratta evidentemente di un riconoscimento molto prestigioso, che nelle passate edizioni è stato assegnato a personaggi di caratura internazionale.

    Non possiamo non esimerci, non solo dal ringraziare, ma anche dal condividere questo importante risultato con l’organizzazione nazionale di volontariato “MONDO IN CAMMINO” (www.mondoincammino.org), alle cui campagne rivolte alla riappacificazione etnica nelle aree del Caucaso, la nostra associazione ha aderito.

    Il Premio giunge a seguito del lavoro svolto in questi anni dai volontari di MAI PIU’ CERNOBYL” per le iniziative svolte, prima a favore dei bambini di Cernobyl e poi per i bambini del Caucaso, attività che hanno viste coinvolte anche centinaia di famiglie limbiatesi, varedesi e solaresi.

    In particolare il progetto che è stato riconosciuto dalla Struttura Promozione e Cooperazione Internazionale di Regione Lombardia, riguarda il progetto “A BRACCIA APERTE PER IL CAUCASO” il primo progetto in Italia e forse anche nel mondo di ospitalità interetnica ed interreligiosa di minori, che ha visto ospitare nello scorso mese di settembre 10 bambini osseti cristiani e 10 bambini ingusci musulmani, tutti risiedenti nel Prigorodni Rion (Ossezia del Nord), zona contesa tra la repubblica di Ossezia del Nord e la repubblica di Inguscezia.

    Dopo la famigerata strage che nel settembre 2004, provocò il massacro di 336 persone molte delle quali bambini, all’interno della scuola di Beslan, un movimento straordinario era intervenuto da tutto il mondo.

    Purtroppo però, passata l’emergenza, posso testimoniare, che oltre a MONDO IN CAMMINO, con al fianco l’associazione “MAI PIU’ CERNOBYL per il Caucaso”, pochissime sono state le organizzazioni che hanno avuto il coraggio di rimanere in quelle repubbliche.

    Inizialmente abbiamo lavorato con assiduità per costruire quelle centinaia e centinaia di relazioni in tutte e 3 le repubbliche (Cecenia, Inguscezia, Ossezia), che riteniamo oggi essere la nostra più grande forza, con l’intento di andare oltre la situazione di emergenza, ed arrivare a capire le ragioni di tanta violenza.

    Ed è proprio da lì, dalla neutralità con cui abbiamo affrontato le questioni, che è stato poi possibile essere percepiti come interlocutori seri e responsabili.

    Da li poi sono nati i progetti di “MONDO IN CAMMINO” che l’“MAI PIU’ CERNOBYL per il Caucaso” ha contribuito a realizzare ed a programmare:

    il progetto di ospitalità per il recupero psicologico dei bambini di Beslan (2005 e 2006)
    la conferenza “BESLAN E CAUCASO SEGNALI PER UNA PACE POSSIBILE” (2006)
    il giornale interetnico “TUTTI FIGLI DI NOE’” (2007)
    il convegno “DONNEFERITE DONNE DI PACE” (2007)
    Ed è questa la scommessa, quello della promozione della strategia del confidence building, che possa essere utile per ricostruire una riappacificazione partendo dal basso.

    Quando un movimento di persone è così ampio, come quello che permette la realizzazione di progetti così importanti, infilarsi nei ringraziamenti nominativi, è sempre cosa ardita.

    Ma non posso fare a meno di citare coloro che sono stati importanti attori, e coloro che sono stati fondamentali sostenitori:

    grazie ai volontari dell’associazione “MAI PIU’ CERNOBYL”: Sigg.ri Alberto Seccardi, Chiara Giorgetti, Claudia Lotti, Raffaele de Luca, Elena Cecconello, Elisa Bianchini, Enzo De Pasquale, Fabio Azzolini, Graziella Formenton, Luca Negretti, Maria Teresa Dognini, Martino Cito, Filippo Pistono, Sandro Archetti, Sasha Achilli, Silvia Perego, Silvia Lavezzoli, Valentina Carolo, Valeria Ferrari, Ylenia Marzà, per il grande lavoro svolto sempre con umiltà ed allegria,

    grazie alla giuria aggiudicante che con grande senso di lungimiranza ha saputo riconoscere un’importantissima azione nell’ambito di una più ampia strategia di riconciliazione interetnica.

    grazie al presidente e al vicepresidente di “MONDO IN CAMMINO”, rispettivamente sig. Massimo Bonfatti e Giampaolo Viola, per lo straordinario lavoro in cui sono stato sempre coinvolto, nel tessere le relazioni necessarie ad accreditarsi nelle repubbliche caucasiche.

    grazie alla Provincia di Milano, ed in particolar modo al Presidente sig. Filippo Penati, ed al suo staff di collaboratori, in particolar modo Claudia e Lucia, per averci sostenuto economicamente, ma anche per la disponibilità ricevuta.

    grazie all’assessora alla Pace della Provincia di Milano, Sig.ra Irma Dioli, per non aver dubitato un solo minuto, nel sostenere la nostra iniziativa.

    grazie al Sindaco del comune di Varedo, Sig. Sergio Daniel, per la sua discreta, ma convinta adesione ai nostri progetti.

    grazie al consigliere regionale del partito Democratico, sig. Pippo Civati, per aver con tanta determinazione presentato la nostra candidatura al premio per la Pace 2007.

    grazie alla Scuola elementare via F.lli Cervi di Limbiate, ai suoi bambini, alle insegnanti e alle non-docenti, ed al suo direttore Sig. Enrico Trabattoni, non tanto per averci accolto nella loro struttura, ma per averci cercato assiduamente.

    grazie alla Scuola di Danza “L’Etoile” di Varedo, ed in particolar modo ad Ilaria, perché sentire vicino un movimento di persone così importante, è stato per noi fondamentale.

    grazie alle famiglie ospitanti soprattutto per la comprensione delle difficoltà e per la grande disponibilità a seguire l’impegnativa fase di preparazione.

    Grazie alle tante amiche ed ai tanti amici che con piccoli e grandi gesti ci hanno consentito di andare avanti.

    Un pensiero a tutti i bambini che abbiamo conosciuto in questi anni, quelli di Cernobyl, quelli di Beslan e quelli del Caucaso, perché non manchi mai la forza di stare loro vicino.

    Un pensiero particolare ad Anna Politkoskaja ed tutte le vittime del terrorismo e delle guerre.

    Sandro Archetti Presidente associazione “MAI PIU’ CERNOBYL per il Caucaso” Consigliere della O.d.V. nazionale “MONDO IN CAMMINO”



    " Venerdì 31 agosto, alle ore 19.00 giungeranno a Malpensa
    nell’ambito del progetto di accoglienza interetnica e intereligiosa “A BRACCIA APERTE PER IL CAUCASO”


    10 bambini osseti cristiani e 10 bambini ingusci musulmani, tutti provenienti dalla zona contesa del Prigorodni Rion, nel Caucaso, area simbolo del conflitto tra Ossezia del Nord e Inguscezia.

    I bambini rimarranno in Italia per una vacanza, fino al 21 settembre, ospiti dell’associazione “MAI PIU’ CERNOBYL per il Caucaso” di Limbiate , che ha aderito al “PROGETTO KAVKAS” dell’Organizzazione di Volontariato “MONDO IN CAMMINO” di Vercelli (www.mondoincammino.org)

    Dopo aver affrontato l’emergenza, ospitando per 2 anni a Limbiate i ragazzi che erano stati ostaggio durante il famigerato sequestro della scuola di Beslan (settembre 2004), dove perirono 336 persone molti dei quali bambini, l’Organizzazione di volontariato “MONDO IN CAMMINO” ha voluto rimanere in quelle aree per comprendere a fondo le ragioni di un conflitto che hanno portato ad un’azione terroristica così cruenta.

    A nostro modo di vedere una scelta di maturità che, seppure lontano dai riflettori dei “media”, con il conseguente scarno supporto delle amministrazioni pubbliche locali, si traduce non tanto nell’intraprendere un percorso di promozione della PACE, ma bensì sperimentando una AZIONE concreta di PACE.

    Vorremmo che ognuno possa comprendere l’alto valore sociale prima che morale, di questa azione che si realizzerà concretamente durante il mese di settembre anche grazie al supporto di famiglie delle città di Limbiate e di Varedo, in provincia di Milano.

    Un’azione, e di questo ne siamo profondamente convinti, che vale più di un trattato di pace tra popoli in conflitto, semplice nella sua concezione, ma geniale nella sua idea di fondo.

    Questo conflitto dimenticato, e ai più sconosciuto, vive invece delle stesse dinamiche che alimentano le guerre più conosciute, quelle che tutti i giorni riempiono di tristezza i Telegiornali e le pagine dei quotidiani..

    La vera forza di questo progetto è quella di agire senza farsi coinvolgere dalle ragioni politiche del conflitto. Per noi diviene anche secondario concentrarsi sulla zona geografica di intervento, preferendo invece rendere pubblico ciò che stiamo per sperimentare: un’azione che potrebbe divenire in futuro un percorribile strumento di riduzione delle tensioni da usarsi nelle fasi di soluzione delle conflittualità in giro per il mondo.

    Le nostre recenti esperienze in aree di guerra, ci hanno insegnato che molto spesso dietro ai conflitti, oltre alle ragioni politiche (spesso dei governanti) ci sono invece principalmente ragioni legate al pregiudizio o alla completa assenza di relazioni e di confidenza tra le parti.

    Riusciamo ad immaginare cosa possa significare, soprattutto in una regione non particolarmente grande, obbligare gli adulti a superare le distanze ideologiche, per concentrarsi invece nell’organizzazione di un vacanza in Italia, per i loro bambini, indipendentemente dall’etnia di origine o dalla religione professata?

    E quali positività possiamo produrre nella realtà di bambini, allontanandoli dalle zone di quotidiano conflitto, mettendoli nella condizione di capire che seppure di origini diverse, in una condizione di serenità, possano riconoscersi come amici o addirittura come fratelli?

    Il progetto KAVKAZ sopramenzionato, proposto dall’organizzazione di volontariato “MONDO IN CAMMINO”, riguarda una serie di molteplici azioni mirate al “confidence building”, fra le etnie ossete, ingusce e cecene, presenti nella tormentata regione del Caucaso.

    Noi amiamo dire che: un pezzo di una Pace possibile... passa anche da noi.

    LE ATTIVITA’ PREVISTE.

    La prima sera accoglieremo i bambini del Caucaso presso la cascina Gabrina di Vanzago (Mi), una struttura immersa nel bosco WWF, dove daremo il tempo ai ragazzi di ambientarsi, e dove nella mattinata di sabato effettueremo le visite mediche di prassi e li presenteremo alle famiglie ospitanti.

    Da martedì 4 a lunedì 10 settembre, è stata organizzato un soggiorno marino presso il villaggio dei ragazzi di Torre Pedrera (Rm); per tutti loro la prima esperienza di vedere il mare.

    Da martedì 12 settembre i bambini inizieranno a frequentare la scuola elementare di via Cervi a Limbiate, dove grazie all’impegno entusiastico delle insegnanti, è stato preparato un programma di forte integrazione con i bambini italiani della scuola, un’esperienza anche per i nostri bambini che sarà sicuramente indimenticabile.

    Visite alla nuova piscina di Limbiate, visita al castello di Gropparello (Pc) e al parco delle Cornelle, saranno le altre esperienze del gruppo di bambini.

    Nella serata di Giovedì 20 settembre, una cena di arrivederci verrà organizzata presso gli amici dell’associazione Friulana di Limbiate, e i bambini ripartiranno per il Caucaso nella serata di venerdì 21 settembre.

    Si ringraziano per il contributo:


    Provincia di Milano - assessorato alla Pace e Cooperazione
    Comune di Varedo
    Centro Studi Danza L'étoile di Varedo – Ilaria Chinello
    Sodexho Italia – Sig. Fabio Grigoli

    Si ringraziano per la collaborazione:


    Comune di Limbiate – D.ssa Rosa Sessa
    Comune di Ceriano Laghetto – D.ssa Borroni
    Scuola Elementare via Cervi Limbiate – Prof. Trabattoni
    Associazione Croce d’Argento Limbiate – Sig. Cecconello
    Groane Trasporti e Mobilità Spa – Sig. Moretti
    Oasi WWF di Vanzago – Sig. Roberto Bovati
    RSA Sandro Pertini Garbagnate Mil.se.
    Associazione Friulana “Sot la Nape” Limbiate
    Istituto Corberi Limbiate



    " SABATO 14 LUGLIO alle ore 15.00
    presso la sala consigliare di Villa Mella, in via Mazzini, 3 a Limbiate
    presentazione del progetto “A braccia aperte per il Caucaso”,

    Questo è un invito speciale, rivolto a tutte le persone che nella vita hanno almeno una volta invocato alla PACE, almeno nella sua forma concettuale.

    SABATO 14 LUGLIO alle ore 15.00 presso la sala consigliare di Villa Mella, in via Mazzini, 3 a Limbiate

    presentazione del progetto “A braccia aperte per il Caucaso”,

    il primo progetto di accoglienza interetnica e intereligiosa di 10 bambini osseti cristiani e 10 bambini ingusci musulmani provenienti dalla zona contesa del Prigorodni Rion, area simbolo del conflitto tra Ossezia del Nord e Inguscezia, nel Caucaso.

    Dopo aver affrontato l’emergenza, ospitando per 2 anni a Limbiate i ragazzi che erano stati ostaggio durante il famigerato sequestro della scuola di Beslan (settembre 2004), dove perirono 336 persone molti dei quali bambini, l’Organizzazione di volontariato “MONDO IN CAMMINO”, è l’unica associazione al mondo ad aver voluto rimanere in quelle aree per comprendere a fondo le ragioni di un conflitto che hanno portato ad un’azione terroristica così cruenta.

    A nostro modo di vedere una scelta di maturità, seppure lontano dai riflettori dei “media” e dalle logiche di sostegno delle amministrazioni locali, che si traduce nella sperimentazione di una AZIONE concreta di PACE.

    Noi dell’associazione “MAI PIU’ CERNOBYL” ONLUS per il Caucaso, aderendo alla campagna dell’Organizzazione di volontariato “MONDO IN CAMMINO”, abbiamo deciso di sperimentare non tanto la promozione della PACE, ma l' AZIONE di PACE.

    Vorrei che ognuno di voi potesse comprendere l’alto valore sociale prima che morale, di questa azione che si tradurrà concretamente durante il mese di settembre nelle città di Limbiate e di Varedo.

    Un’azione, e di questo ne sono profondamente convinto, che vale di più di un trattato di pace tra popoli in conflitto, semplice nella sua concezione, geniale nella sua idea di fondo.

    Questo conflitto, ai più poco conosciuto, vive delle stesse dinamiche che alimentano le guerre invece più famose.

    Personalmente ritengo poco importante, almeno per ora, concentrarsi sulla zona geografica del conflitto e sulle ragioni politiche dello stesso.

    Quello che ci preme far sapere è che stiamo per sperimentare un’azione che potrebbe essere in futuro una percorribile soluzione alle conflittualità in giro per il mondo.

    Le nostre recenti esperienze in aree di guerra, ci hanno insegnato che molto spesso dietro ai conflitti, oltre alle ragioni politiche (spesso dei governanti) ci sono invece principalmente ragioni legate al pregiudizio o alla completa assenza di relazioni e di confidenza tra le parti.

    Riusciamo ad immaginare cosa possa significare, soprattutto in una regione non particolarmente grande, obbligare gli adulti a superare le distanze ideologiche, per concentrarsi invece nell’organizzazione di un vacanza in Italia, per i loro bambini, indipendentemente dall’etnia di origine o dalla religione professata?

    Massimo Bonfatti, il Presidente Nazionale di Mondo in Cammino (che presenzierà all’incontro di sabato), porta spesso l’esempio di come in un territorio conteso da decenni tra le repubbliche dell’ Ossezia del Nord e dell’Inguscezia, dove negli ospedali rifiutano di far partorire una donna perché di etnia inguscia, cosa significhi per un funzionario dover timbrare il passaporto ad un bambino inguscio ed autorizzarlo a venire in Italia per una vacanza?

    E quali positività possiamo produrre nella realtà di bambini, allontanandoli dalle zone di quotidiano conflitto, mettendoli nella condizione di capire che seppure di origini diverse, in una condizione di serenità, possano riconoscersi come amici o addirittura come fratelli?

    Il progetto KAVKAZ sopramenzionato, proposto dall’organizzazione di volontariato “MONDO IN CAMMINO”, riguarda una serie di molteplici azioni mirate al “confidence building”, fra le etnie ossete, ingusce e cecene, presenti nella tormentata regione del Caucaso.

    Io amo dire che: un pezzo di una Pace possibile... passa anche da noi.

    Associazione “Mai più Cernobyl” onlus

    Il Presidente Sandro Archetti