
Questo è un invito speciale, rivolto a tutte le persone che nella vita hanno almeno una volta invocato alla PACE, almeno nella sua forma concettuale.
SABATO 14 LUGLIO alle ore 15.00
presso la sala consigliare di Villa Mella, in via Mazzini, 3 a Limbiate
presentazione del progetto
“A braccia aperte per il Caucaso”,
il primo progetto di accoglienza interetnica e intereligiosa di 10 bambini osseti cristiani e 10 bambini ingusci musulmani provenienti dalla zona contesa del Prigorodni Rion, area simbolo del conflitto tra Ossezia del Nord e Inguscezia, nel Caucaso.
Dopo aver affrontato l’emergenza, ospitando per 2 anni a Limbiate i ragazzi che erano stati ostaggio durante il famigerato sequestro della scuola di Beslan (settembre 2004), dove perirono 336 persone molti dei quali bambini, l’Organizzazione di volontariato “MONDO IN CAMMINO”, è l’unica associazione al mondo ad aver voluto rimanere in quelle aree per comprendere a fondo le ragioni di un conflitto che hanno portato ad un’azione terroristica così cruenta.
A nostro modo di vedere una scelta di maturità, seppure lontano dai riflettori dei “media” e dalle logiche di sostegno delle amministrazioni locali, che si traduce nella sperimentazione di una AZIONE concreta di PACE.
Noi dell’associazione “MAI PIU’ CERNOBYL” ONLUS per il Caucaso, aderendo alla campagna dell’Organizzazione di volontariato “MONDO IN CAMMINO”, abbiamo deciso di sperimentare non tanto la promozione della PACE, ma l' AZIONE di PACE.
Vorrei che ognuno di voi potesse comprendere l’alto valore sociale prima che morale, di questa azione che si tradurrà concretamente durante il mese di settembre nelle città di Limbiate e di Varedo.
Un’azione, e di questo ne sono profondamente convinto, che vale di più di un trattato di pace tra popoli in conflitto, semplice nella sua concezione, geniale nella sua idea di fondo.
Questo conflitto, ai più poco conosciuto, vive delle stesse dinamiche che alimentano le guerre invece più famose.
Personalmente ritengo poco importante, almeno per ora, concentrarsi sulla zona geografica del conflitto e sulle ragioni politiche dello stesso.
Quello che ci preme far sapere è che stiamo per sperimentare un’azione che potrebbe essere in futuro una percorribile soluzione alle conflittualità in giro per il mondo.
Le nostre recenti esperienze in aree di guerra, ci hanno insegnato che molto spesso dietro ai conflitti, oltre alle ragioni politiche (spesso dei governanti) ci sono invece principalmente ragioni legate al pregiudizio o alla completa assenza di relazioni e di confidenza tra le parti.
Riusciamo ad immaginare cosa possa significare, soprattutto in una regione non particolarmente grande, obbligare gli adulti a superare le distanze ideologiche, per concentrarsi invece nell’organizzazione di un vacanza in Italia, per i loro bambini, indipendentemente dall’etnia di origine o dalla religione professata?
Massimo Bonfatti, il Presidente Nazionale di Mondo in Cammino (che presenzierà all’incontro di sabato), porta spesso l’esempio di come in un territorio conteso da decenni tra le repubbliche dell’ Ossezia del Nord e dell’Inguscezia, dove negli ospedali rifiutano di far partorire una donna perché di etnia inguscia, cosa significhi per un funzionario dover timbrare il passaporto ad un bambino inguscio ed autorizzarlo a venire in Italia per una vacanza?
E quali positività possiamo produrre nella realtà di bambini, allontanandoli dalle zone di quotidiano conflitto, mettendoli nella condizione di capire che seppure di origini diverse, in una condizione di serenità, possano riconoscersi come amici o addirittura come fratelli?
Il progetto KAVKAZ sopramenzionato, proposto dall’organizzazione di volontariato “MONDO IN CAMMINO”, riguarda una serie di molteplici azioni mirate al “confidence building”, fra le etnie ossete, ingusce e cecene, presenti nella tormentata regione del Caucaso.
Io amo dire che:
un pezzo di una Pace possibile... passa anche da noi.
Associazione “Mai più Cernobyl” onlus
Il Presidente
Sandro Archetti